Disinfezione e sterilizzazione
L’odontoiatria è una branca operativa della medicina dove gli operatori, per risolvere i problemi dei pazienti, usano un’enorme varietà di prodotti e strumenti che, entrano in contatto con saliva e liquidi biologici, possono essere veicolo di infezione crociate.
Fortunatamente la maggior parte dei dispositivi che si usano in uno studio dentistico sono monouso e vengono buttati ad ogni utilizzo. Per la parte restante degli strumenti sono necessari dei rigidi protocolli e procedure che garantiscano i livelli indispensabili di sterilizzazione per il controllo delle infezioni.
La sala di sterilizzazione è il pilastro portante dello studio dentistico e dell’attività quotidiana. Anche in questo ambito l’aggiornamento tecnologico e l’adozione di tecnologie moderne ed evolute marca la differenza nel fornire garanzie e sicurezza.
Cosa si intende per processo di sterilizzazione?
Il processo di sterilizzazione è un insieme di protocolli ben definiti, che devono essere conosciuti ed applicati con attenzione e rigore. Il risultato finale di un processo di sterilizzazione è strettamente dipendente dalle modalità di preparazione e confezionamento del materiale, dall’efficienza dei mezzi e dal loro corretto impiego.
È quindi importante disporre delle risorse e degli strumenti necessari, ma, soprattutto, è importante che tutte le figure professionali coinvolte nel processo siano consapevoli nell’applicare accuratamente i protocolli. La sterilizzazione avviene in appositi macchinari denominati autoclavi anche se è più corretto parlare di “ciclo di sterilizzazione”, cioè di tutte quelle manovre, anche preliminari, che servono per detergere, decontaminare e sterilizzare gli strumenti usati nello studio dentistico.
Che cosa è una autoclave?
La procedura di sterilizzazione ha come obiettivo la distruzione di tutti gli organismi patogeni usando calore, pressione o radiazioni. Le linee guida internazionali sull’igiene raccomandano l’uso di autoclavi, che eseguono la sterilizzazione di dispositivi e strumenti medici con vapore saturo.
Nell’autoclave il vapore, ottenuto da acqua distillata, viene portato a temperatura e pressione molto elevata e mantenuto per tempi predefiniti che garantiscano una sterilizzazione efficace di tutti i dispositivi medici ed odontoiatrici. Per garantire che il vapore raggiunga in maniera efficace tutte le parti del carico, è necessario rimuovere l’aria dalla camera di sterilizzazione, perché l’aria potrebbe creare delle zone più fredde nelle quali la temperatura potrebbe rimanere al di sotto di quellai s necessaria per la sterilizzazione.
Se il carico da sterilizzare presenta delle cavità o delle porosità è inoltre necessario rimuovere l’aria da questi volumi, in modo che vi possa penetrare il vapore. Per la rimozione dell’aria esistono diverse tecniche ma quella principale prevede di effettuare delle fasi di vuoto prima della sterilizzazione, nelle quali l’aria viene asportata con una pompa a vuoto.
Cosa si intende per “ciclo di sterilizzazione”?
l processo o “ciclo” di sterilizzazione è composto dalle seguenti fasi: trasporto, decontaminazione/disinfezione, detersione e lavaggio, risciacquo, asciugatura, confezionamento, sterilizzazione tramite dispositivo (es. autoclave), tracciabilità, ed infine riportare il materiale sterilizzato nel luogo dal cui è stato prelevato.
Per legge la procedura di sterilizzazione deve essere compiuta garantendo la sicurezza dell’operatore; questo avviene con l’uso di guanti, preferibilmente antigraffio, indumenti protettivi e dispositivi di protezione del volto da schizzi di sostanze contaminate, come le mascherine oro-nasali e gli occhiali protettivi.
Prima della sterilizzazione vera e propria è inoltre disposto di seguire una serie di procedure preventive. Queste procedure hanno lo scopo di proteggere l’operatore, diminuire la carica microbica, rendere l’azione sterilizzante più efficace.
- Decontaminazione
- Detersione con termodisinfettore
- Risciacquo
- Asciugatura
- Confezionamento
È sconsigliato il lavaggio del materiale quando ancora è altamente contaminato. Il lavaggio potrebbe portare, a causa degli schizzi, ad una diffusione microbica sulle suppellettili circostanti e aumenta il rischio di contaminazione dell’operatore. Il materiale contaminato deve essere sottoposto ad un ciclo di decontaminazione.
Una volta subito il processo di decontaminazione, gli strumenti devono essere lavati con appositi detergenti che eliminino i residui di sporco e le sostanze organiche presenti. Questo processo può essere eseguito: a mano, con ultrasuoni, con un termodisinfettore.
Che cosa è un termodisinfattore? A cosa serve?
La termodisinfezione, pur non essendo obbligatoria a termini di legge, è un fondamentale ausilio per uno studio dentistico tecnologico in cui il ciclo di sterilizzazione è svolto quasi completamente in apparecchiature che consentono di avere degli elevati standard qualitativi e di sicurezza.
Con l’utilizzo di questa tecnologia è possibile inserire lo strumento contaminato direttamente in una apposita attrezzatura (il termodisinfettore) che provvede alla fase di decontaminazione, lavaggio risciacquo e asciugatura.
In questo modi è possibile ottenere una maggior sicurezza sia per i pazienti, in quanto le procedure sono standardizzate e non operatore-dipendenti, sia per gli stessi operatori che manipolano gli strumenti contaminati in misura minore. Gli strumenti usciti dal termodisinfettore devono solo essere imbustati e messi nella autoclave per la fase di sterilizzazione.
Cosa si intende per tracciabilità del “ciclo di sterilizzazione”?
Gli strumenti sterilizzati devono presentare una etichetta che indichi:
- I dati relativi all’operatore che ha compiuto la sterilizzazione;
- Il numero del ciclo di sterilizzazione indicato dall’autoclave;
- La data di confezionamento;
- La data di scadenza (indicativamente intorno ai 30 giorni dalla data di confezionamento). Se il dispositivo non viene usato dopo la scadenza della sigillatura, deve essere sottoposto ad un nuovo processo di sterilizzazione.
Questi dati sono fondamentali per la completa e corretta tracciabilità del processo, poiché forniscono informazioni che identificano e certificano il materiale sterilizzato, l’avvenuta sterilizzazione e la scadenza. Anche le autoclavi presentano un registro di attività che viene periodicamente salvato su dispositivi elettronici.